Una stella che pare rettangolare.

di Giorgio Ghio.

Articolo di osservazione astronomica

Introduzione.
HD 44179 è un oggetto molto complesso che ad una prima occhiata si presenta come una stellina del tutto anonima di magnitudine 9 visibile nella costellazione dell’Unicorno, ma invece è un sistema triplo.
Tralasciando per ora i vari dettagli della sua struttura, possiamo dire che ai fini amatoriali può riservare alcune sorprese che forse invitano ad approfondirne la natura.
Purtroppo, a causa della sua declinazione di circa – 10°, alle nostre latitudini si mostra sempre non troppo alto sull’orizzonte e per eseguire le osservazioni qui descritte è necessario disporre di un seeing inferiore a 3” (cosa non frequente), mentre dal punto di vista strumentale occorrono focali lunghe più un filtro IR pass o meglio ancora un Hα a banda stretta.

Le osservazioni.
Riassumo di seguito la sequenza fotografica di avvicinamento ricerca e conferma.

Una volta trovata la stella, le riprese senza filtri non mostrano stranezze (vedi fig.1 ed il dettaglio in (fig.2) ma inserendo l’IR pass da 685 nm (Fig.3) HD 44179 diventa un rettangolo panciuto con punte che si trasformano in ‘baffi’ disturbati dalla turbolenza atmosferica nella ripresa in Hα stretto a 7 nm (fig.4) che evidenzia un profilo più snello (le immagini non hanno subito elaborazioni di alcun tipo ad evitare artefatti cosmetici).
Notare che, passando dal non filtrato ai vari filtri, la magnitudine delle stelle circostanti cambia; alcune scompaiono quasi mentre altre diventano più evidenti. Per conferma in Fig. 5 riporto lo stesso campo preso da Aladin nella banda rossa (DSS-2/Red).

Passando ora alla serie ‘facciamoci del male’ ecco un confronto impietoso con l’immagine Hubble in fig.6:

Ma perché una forma tanto strana?
Affido un commento più tecnico alla nota finale ma, tanto per dare un’idea di massima, diciamo che la stella vera e propria con i nostri strumenti non si vede: ciò che osserviamo è la grande nebulosa che la circonda.

Si tratta di una nebulosa a riflessione dominata da forti campi magnetici. Facciamo un esempio classico: la limatura di ferro gettata su un foglio di carta se ne sta sparsa a caso, ma se sotto il foglio piazzo una calamita allora i frammenti metallici si disporranno lungo le linee di forza del campo producendo un ben noto tracciato. Qui i gas della nebulosa, vincolati dal magnetismo del sistema, si comportano un po’ come la limatura e disegnano un inviluppo che in tre dimensioni ha la forma di un iperboloide a due falde aperto inizialmente a 40°, con la stella principale situata presso l’origine (fig.7) e forti concentrazioni di materiali lungo i profili di una grande X (notare la somiglianza fra le fig.6 e 9).

Noi quindi osservando il cielo non abbiamo mai una percezione della terza dimensione: le nostre immagini astronomiche rappresentano sempre la proiezione bidimensionale delle forme 3D, che in questo caso sono le sezioni più luminose della fig.7, (ossia le fig. 8 e 9) viste dalla Terra. Il cielo è dunque un affascinante ma ingannevole piano proiettivo, dove le forme osservate dipendono fortemente dall’angolo di vista: ad esempio l’ombra di una sfera su un piano è sempre un cerchio, ma quella di un cono può essere un triangolo, magari identica a quella di una piramide.

Ecco da dove provengono i baffi della stella e, in generale, la forma bizzarra (in po’ quadrata) che appare nelle foto: le linee di campo convogliano i flussi dei gas luminosi lungo il perimetro dell’iperboloide che diventa sempre più aperto a mano a mano che – allontanandosi dalla sorgente centrale – l’intensità magnetica si indebolisce ed i materiali a poco a poco prendono direzioni casuali.

Siamo in presenza di una tipica nebulosa a clessidra di cui sono noti svariati esempi; l’intero sistema in esame ha dimensioni pari a circa 100 unità astronomiche (più o meno 15 miliardi di km) e vista la relativa vicinanza arriva ad occupare 2’ nel cielo.

Nota tecnica.
HD 44179 è un sistema ternario, in cui la stella centrale è assai calda (azzurra A7) mentre la secondaria è una gigante rossa AGB. A sua volta la componente centrale è una doppia classificata come ADS 4954 (Aitken, 1915 e WDS 1970) con separazione di 0,25”; i materiali circostanti formano una nebulosa protoplanetaria bipolare fig. 10.

La stella più calda emette radiazione di sincrotrone collimata osservabile a 90° rispetto all’asse maggiore, per cui la struttura può essere vista senza distorsioni prospettiche rilevanti. Le splendide immagini di Hubble hanno assegnato a questo oggetto il nome di Red Rectangle

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